Forse si pretende troppo dalle persone, d’accordo. In fondo la maggior parte di quelli che stanno protestando contro le misure del governo si è svegliata di soprassalto quando il portafogli ha cominciato a venire colpito, non un attimo prima. Un attimo prima (ad esempio nel 2019 ma anche nel ’20) ti avrebbe detto di “andare a lavorare” e di “farti una vita”, “ché non abbiamo tempo per queste stronzate complottiste che non si avvereranno mai”, ed eccoci qui come formiche il cui nido è stato calpestato dallo stivale di Stato a correre freneticamente senza sapere bene dove andare a sbattere la testa (ma a questo c’hanno pensato i reparti antisommossa).
Ripeto, forse dovremmo essere più comprensivi, in fondo svegliarsi bruscamente e all’improvviso non lascia la mente proprio lucida e almeno è un inizio (…?). Tuttavia, di fronte a certe uscite e leitmotiv della cosiddetta “resistenza” viene da mettersi le mani nei capelli, sia per quanto riguarda l’Italia sia l’estero.
Per prima cosa direi i ricorsi infiniti contro le normative del governo, che “a breve” dovrebbero venire dichiarate incostituzionali e quindi essere ritirate e il tutto dovrebbe finire, con tanto di denunce, stati d’accusa e condanne di presidente del consiglio, ministro della salute, altri ministri, medici e forse anche l’impeachment del presidente della repubblica, con susseguente restaurazione della democrazia (prepariamo i tarallucci e il vino, che tra poco “è tutto finito”, basta aspettare che escano le sentenze…).
Sulla falsariga del leguleismo speranzoso italico c’è anche quello del mondo anglosassone, che ripone le proprie speranze in specifiche “formule” della “common law”. Infatti, se correttamente enunciate, queste avrebbero il potere, praticamente magico, di impedire che le norme liberticide abbiano effetto alcuno. Non solo, ma, di nuovo, se e solo se correttamente enunciate, possono immediatamente far desistere le forze dell’ordine dall’arrestarvi o violare in qualsiasi altro modo i vostri Diritti. Se le cose continuano ad andare in un certo modo (cioè male) è semplicemente perché la gente non ha pronunciato le formule magiche della common law nel modo giusto. Ma naturalmente.
Altra cosa che accomuna un po’ tutti i paesi occidentali è forse quella più ingenua di tutte: l’appello alle istituzioni, in particolare magistratura e forze armate e di polizia. Non lo so, si vede che è sfuggito qualcosa ma…per chi diavolo pensate mai lavorino queste istituzioni? Di chi accidenti sono al servizio?! Va bene, c’è la risposta pronta: “devono servire il popolo, non il governo! Hanno giurato sulla costituzione, non sui politici!”. Siamo seri, dai, diamo un taglio a queste cazzate. Sento gente che invoca l’esercito e i “buoni” nella polizia. Ma veramente ancora si pensano queste cose? Queste sono favolette che non andrebbero bene neanche per i bambini, perché diseducative. Ragazzi, magistrati e polizia stanno già intervenendo, si, per ridurci ancora di più in Schiavitù, e a molti di loro la cosa piace anche, e per coloro a cui piace un po’ meno, a togliere ogni scrupolo ci pensano i due sacramenti: lo stipendio e la pensione. Ce la fate a darvi un’occhiata intorno senza le lenti dell’indottrinamento statalista?
Rimanendo in tema soldati e poliziotti buoni e fedeli al popolo, ho notato da un po’ la comparsa di personaggi che, consapevolmente o no, fanno da gatekeeper per le suddette istituzioni, forze armate e di polizia. Le argomentazioni che adducono a loro giustificazione sono spesso idiozie New Age e cristianoidi, del tipo “non bisogna odiare nessuno, anche chi fa del male e opprime; mai reagire, che è violenza e non saremmo migliori di loro; siamo tutti fratelli; c’è una persona nell’uniforme (si, un rifiuto umano immorale); ce l’avete con loro perché vi lasciate trascinare dalla rabbia invece che dall’amore incondizionato e avete problemi psicologici irrisolti verso figure di autorità, come vostro padre (mi domando che problemi psicologici irrisolti abbiano i celerini che sghignazzano ai portuali in sciopero prima di pestarli); l’unico modo è fare resistenza passiva, come Gandhi (traduco: star lì a farsi mazzolare per bene), ecc.
Una delle più interessanti argomentazioni da gatekeeper, che prima del 2020 sentivo da persone provenienti dall’area più o meno conservatrice, ma che ora sta venendo ripetuta anche in ambiti più “libertari”, come spesso accade, è quella secondo cui dovremmo sostenere i “nostri ragazzi” in mimetica e in blu (o nero, o grigioverde, o bianco, e chi più ne ha più ne metta in Italia, visto che siamo pieni di corpi e corpuscoli quanto la..meglio che mi fermi qui, va’) perché l'”élite” sta tentando di minare la nostra fiducia in loro, sì da poter sostituirli in futuro con truppe o agenti stranieri, forse dell’ONU, o cinesi, o non meglio specificati. Essendo stranieri, che gliene frega di noi? Sarebbero ancora più brutali e non rispetterebbero le nostre costituzioni! Ah, scusate allora. Si, sosteniamo i nostri ragazzi, così ci pestano loro, ma ci pestano un po’ meno dei caschi blu o dell’eurogendfor, magari. Ritiro tutto quello che ho detto fino ad ora. Grazie di esistere militari & poliziotti nostrani. Ci spaccate il cranio se non righiamo dritto, ma meglio voi di altri!
Posso azzardarmi a dire quanto tutto questo sia ridicolo? Non mi stupisce che questo gran circo chiamato “resistenza” non stia veramente andando da nessuna parte.
Ora visto che le proteste sono state placate dai nostri fratelli e sorelle in blu, mentre vi riposate e vi curate le ferite e le contusioni inferte dai loro manganelli, potreste dare un’occhiata qui sotto:
Di Francesco Sani